Ho avuto per giorni la grazia ed il privilegio di parlarle, di conoscerla, di avere le sue dolorose e struggenti confidenze rivelate con dignità e con fiducia in Dio, “che mai abbandona”.
E’ bulgara: da quella terra per miseria e fame è venuta lasciando alla cura della suocera due figli piccoli, Cassandra di tre ed Alberto di un anno.
Ha sperato col viaggio in Italia di trovare da noi lavoro, dignità per poter mandare a casa aiuto ai suoi colà rimasti.
L’altro giorno con un velo di tristezza, quello della sconfitta e della delusione, salutandomi mi ha detto che sarebbe partita e tornata casa.
Non ha retto al freddo soprattutto delle notti all’addiaccio, passate sotto qualche struttura occasionale o su vagoni fermi.
Mi ha salutato con un sorriso, quasi volesse scusarsi di andarsene.
Non la rivedrò più.
Addio Adina…..