Nato nel febbraio del 1917 a Losanna da famiglia di origine greca, Spiro Dalla Porta Xidias si era trasferito giovanissimo a Trieste, dove ha vissuto e concluso la sua lunga e fervida esistenza, a pochi giorni dal traguardo dei cento anni.
Alpinista, scrittore, giornalista e regista teatrale, atleta, è uno dei più noti e prolifici scrittori di montagna italiani.
“Ultimo romantico” della montagna è stato accanito “cercatore dell’ Assoluto”. Una filosofia di vita per cui come ebbe a dire "la scalata è una espressione artistica o addirittura anche metafisica", e quindi la ascesa diventa ascesi.
Tanti anni fa ho avuto l’occasione di prendere parte ad una escursione eccezionale ed emozionante. Solo per quel giorno fu aperta la frontiera tra Italia e Jugoslavia, dalla Val Rosandra raggiungemmo il Monte Carso sulla cui sommità abbracciammo gli alpinisti provenienti da “ oltre la cortina di ferro”.
Ho rivisto qualche anno fa Spiro in Vallarsa. Parlammo a lungo di Julius Kugy alpinista e poeta delle Alpi Giulie, e della sua ricerca della scabiosa di Val Trenta.
Mi feci raccontare delle due sue scalate per cui è affidato alla storia dell’Alpinismo: nel 1944 la prima invernale degli strapiombi nord del Campanile di Val Montanaia e nel 1955 l’ultima parete di quella stupenda guglia allora ancora inviolata.
Elencammo, ricordandoli comuni amici vivi e defunti.
Gli raccontai di mie lontane partecipazioni a ricerche e scavi preistorici sul Carso. Attento, curioso volle anche i dettagli.
E naturalmente parlammo a ruota libera di monti.
Concordammo sulla massima: “Quando sei in cima ad una montagna….continua a salire”.
Nel suo libro “Grandi amori per la montagna” mi scrisse questa dedica: “A Sandro nel comune amore per la montagna “.
Nell'ultima pagina a conclusione una " dichiarazione d'amore " .
" Il Campanile é la mia montagna. Thule e Sangri-la raggiunte dopo una esistenza di questua e di ricerca. Principessa lontana che conclude e corona il mio viaggio esistenziale di speranza e di fede.
Campanile di Val Montanaia.
Una guglia.
La più bella , la più simbolica.
In cui mi sono riconosciuto ed ho identificato il mio pellegrinaggio su questa terra.
Campanile di Val Montanaia, il più splendido Campanile del mondo.
La mia montagna."
Avevamo promessi di rincontrarci. Non è avvenuto perchè Spiro è salito “oltre” la cima.