Prendendo spunto dall’ ecatombe del mar Mediterraneo denunzia lo sfruttamento perpetrato da sempre nei Paesi africani puntando giustamente il dito contro le grandi compagnie internazionali:
"Dovrebbero rispondere gli stati dove risiedono le multinazionali che lucrano su quei paesi, dovrebbero rispondere tutti gli Stati che hanno bombardato stati sovrani, uccidendo migliaia di civili e portando caos in ogni posto dove sono andati.
Chiediamo giustamente all'Europa di prendersi le sue responsabilità, allora chiediamo anche agli Stati Uniti di prendersi le sue responsabilità, anche loro dovrebbero prendersene carico.
In questo casino in cui ci troviamo, soprattutto noi Italiani che siamo la porta d'ingresso del Mediterraneo, loro hanno la loro parte di responsabilità, tanto quanto noi.
Tutti lucrano in Africa, tutti."
La Mannoia con competenza descrive le ingiustizie inflitte alle popolazioni africane e denunzia come lo sfruttamento indiscriminato abbia causato i danni economici e ambientali:
"Aiutiamoli a casa loro dite, certo, si vede come li aiutiamo a casa loro! Riducendoli alla fame, distruggendo interi ecosistemi come stanno facendo multinazionali del petrolio, comprese le nostre, sul Delta del Niger, o come davanti alle coste del Senegal, dove le multinazionali hanno monopolizzato il mare mettendo sul lastrico i pescatori locali, o in paesi dove le multinazionali del cibo requisiscono con la forza i terreni ai contadini per le loro coltivazioni di monocoltura transgenica, li usiamo come discarica di rifiuti tossici, di medicinali scaduti, li sfruttiamo per un pugno di riso nelle miniere di diamanti, di oro, di coltan".
Grazie Signora Mannoia!