La immagine che di converso mi capita agli occhi è quella di una oasi del Sahara che lentamente muore aggredita, qui dolcemente, dalla sabbia spinta dal vento.
Di fronte alla cieca violenza del terremoto, alla dolce invasione della sabbia l'uomo è impotente.
Agli interrogativi suscitati da simile forza distruttiva non ho risposta.