
Come qualcuno sa, amo camminare. O forse devo dire, con espressione più ardita: amo il cammino. Questo però non sempre mi riesce...
Quest'anno la mia riflessione per Natale prende spunto da una strofa della meditazione di Natale in "Pregare nel cuore della città" della Comunità Cristiana di S. Nicolò all'Arena – Verona. Dice così:
Pastori che vegliate
Siete i testimoni di pace dentro la pazzia della guerra
Siete sempre disposti a camminare anche quando il viaggio è faticoso
Siete intorno a fuochi accesi, narratori di un Dio-bambino
Vegliare,
testimoniare pace,
camminare,
accendere fuochi,
narrare Dio..
compiti ardui e troppo difficili per noi?
Trovo la risposta nella nascita di un Dio-bambino fragile e debole, che rischia abbandonarsi nelle nostre mani pur di farci sentire la sua vicinanza, il suo infinito amore per noi.
Lo racconta più chiaro don Luigi Verdi nella Veglia 2015/16:
Dio cammina a piedi...
….con cuore misericordioso...
Tu sei sceso dal cielo fino alla terra fino alle lacrime e ancora più giù.
Dalla mia più profonda paura hai raccolto la vita che ho sprecato quaggiù.
Da qui, ricomincio da qui da queste lacrime nude in rivolta.
Da un cuore straziato che ancora sogna perché questa mia notte rivede di nuovo la luce perché il tuo amore scioglie di nuovo il mio cammino
...con cuore gioioso...
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete il grano. (Is 9, 1-6)
...con cuore innamorato.
Quando è amore lentamente coltivo e custodisco, finché il frutto sarà dolce e la mia vita umile.
Auguro a tutti noi di camminare, con fiducia e fedeltà, come i pastori.
E che la presenza di un Dio premuroso accanto a noi ci indichi il cammino e ci fa allungare o rallentare il passo per poter raggiungere tutti.
Astrid